Comunicazione Environment 2 Infrastructure

L’infrastruttura di Terna consta di oltre 70.000 km di linee elettriche in alta tensione, collocate generalmente in area extraurbana e periurbana, le quali si sostengono mediante oltre 200.000 tralicci alti almeno 20-25 metri.

Nella logica di garantire la protezione dell’infrastruttura (ad esempio da eventi franosi e dissesto idrogeologico), prevenire guasti gravi e ridurre il rischio black out (ad esempio da contatti accidentali con la vegetazione o da formazione di manicotti di ghiaccio sui conduttori) oppure assicurare un più efficiente esercizio della rete (per esempio attraverso la gestione dinamica della capacità di trasporto delle linee elettriche) diventa sempre più importante gestire le interferenze tra ambiente e rete elettrica e le dinamiche di comunicazione di tipo Infrastructure 2 Environment o Environment 2 Infrastructure.

Ciò sarà abilitato dall’uso della infrastruttura stessa con l’allestimento di sensori e sistemi di monitoraggio e controllo on board, ovvero con sistemi per la raccolta mediante protocolli Long Range di dati da sensori Low Power dispersi nell’ambiente.

Le dimensioni e la capillarità della rete consentiranno la raccolta di una grandissima quantità di informazioni (ad esempio informazioni meteo, dati audio e video, misure di qualità dell’aria, altre grandezze chimiche o fisiche) direttamente trasferibili a distanza attraverso le fibre ottiche già installate od installabili nelle funi guardia delle linee AT.

Tali informazioni saranno fondamentali per una migliore gestione della infrastruttura di Terna e per migliorarne la resilienza in un contesto di forte cambiamento atteso nei comportamenti energetici del Sistema Paese: ulteriore definitivo sviluppo delle rinnovabili, generazione distribuita, mobilità elettrica, crescita dei sistemi di storage, modifica della curva della domanda.

Ma tale ricchezza informativa sarà utile per rispondere ad altre esigenze di protezione e monitoraggio ad esempio delle altre infrastrutture esistenti nei medesimi corridoi infrastrutturali, o di monitoraggio dell’ambiente (si pensi agli incendi o al dissesto idrogeologico) e, più in generale, sarà utile per rispondere ai nuovi collettivi bisogni informativi sullo stato dell’ambiente nel quale viviamo.